RN06. PSICOLOGIA E COMUNITA

L’obiettivo del gruppo di ricerca è comprendere e intervenire sui fenomeni di dislocazione sul territorio ove la disgregazione dei nuclei familiari, la lacerazione del tessuto sociale, l’interruzione delle relazioni quotidiane, hanno delle ripercussioni sulla qualità della vita delle persone. La presenza di professionisti psicologi ha lo scopo di aiutare le persone ad affrontare le situazioni problematiche instauratesi dopo il terremoto (ansia, insonnia, paura di rientrare in casa…) e le difficoltà legate alla separazione della comunità, nonché a sviluppare una progettualità attiva e concertata riguardo il proprio futuro. Particolare attenzione verrà dedicata alla situazione degli anziani e delle fasce più in difficoltà della popolazione, ai bambini delle scuole e ai loro genitori, ai giovani; progettazione di momenti di ricongiungimento dell’intera comunità in occasione di particolari ricorrenze. Il presupposto del lavoro di ricerca è quello che vede i processi di partecipazione come indispensabili per raccogliere idee e suggerimenti utili, ma anche per promuovere una sorta di appropriazione preventiva degli spazi futuri, in modo da farne luoghi riconosciuti come elemento di continuità della comunità e di legame fra la memoria del passato, il presente e il futuro. Da un punto di vista più prettamente psicologico, nel processo di superamento di una situazione potenzialmente traumatica per i singoli e la comunità, attività di questo tipo rispondono anche all’esigenza di riattivare e di rendere protagonisti i gruppi e le persone, aiutandoli ad uscire da una passività favorita da una situazione quale quella creatasi dopo il terremoto. Provare a riprendere in mano il corso della vita propria e della comunità è una risposta sana e costruttiva dopo una catastrofe. L’approccio utilizzato è quello della Psicologia Comunitaria.

per un'inchiesta militante sul post-sisma dei Sibillini